La fascite plantare è di fatto una tendinite (o tenosinovite) che colpisce l’aponeurosi plantare. I presupposti che causano questa condizione sono da ricercarsi nella morfologia del piede (piede cavo solitamente) nella maggior parte dei casi, ma anche nelle attività eseguite dal paziente e dall’utilizzo di calzature predisponenti a tale patologia. Se l’infiammazione cronicizza poi, si vengono a formare delle calcificazioni nel punto in cui la fascia plantare si inserisce sul calcagno (dovute alla precipitazione di ioni calcio direttamente nel tessuto del tendine), che formano la cosiddetta spina calcaneare, causa di ulteriore dolore. La sintomatologia si presenta di solito la mattino al risveglio, appena il paziente poggia il piede a terra, tende ad alleviarsi dopo i primi passi, per poi ripresentarsi durante la deambulazione prolungata.
Trattamento conservativo:
Fisioterapia: la classica fisioterapia (strumentale con tecar e onde d’urto e stretching), associata ad un periodo di riposo ed all’ applicazione della borsa del ghiaccio e terapia con FANS, è il miglior trattamento nei casi di infiammazione dove è conservata l’integrità delle strutture anatomiche (1° grado). L’utilizzo poi di plantari modellati su misura, è fondamentale per evitare che la sintomatologia si ripresenti.
Infiltrazioni: le infiltrazioni con cortisone sono un ottimo strumento terapeutico, ma si devono utilizzare al fallimento della fisioterapia.
Medicina rigenerativa: nel caso in cui, oltre all’infiammazione, ci sia una iniziale degenerazione delle fibre del tendine, si può unire al trattamento fisioterapico, il trattamento di iniezioni di PRP piastrinico. L’iniezione di fattori di crescita nel tendine degenerato, prelevati direttamente dal sangue del paziente mediante una rapida procedura, aiuta il tendine a cicatrizzare le lesioni ed a produrre nuove fibre in sostituzione di quelle rovinate, oltre che a ridurre sensibilmente l’infiammazione localmente.
Trattamento chirurgico:
Quasi mai indicato, si rende necessario al fallimento di tutte le terapie conservative, e consiste nell’asportazione della spina calcaneare, quando presente, e nell’allentamento della fascia plantare alla sua inserzione.