DITA A MARTELLO

Più frequentemente interessati il 2° e il 3° dito del piede, in questa patologia si ha la flessione plantare della falange intermedia e distale delle dita interessate, e, se concomita anche una condizione di dita ad artiglio, la flessione dorsale della falange prossimale. Questa deformità, molto spesso associata ad alluce valgo o al piede cavo, generalmente diventa dolorosa allorchè la porzione centrale del dito entra in conflitto superiormente con la calzatura, creando una callosità nel punto di contatto, che col tempo diventa dolente. Inoltre, col cronicizzarsi di questa condizione, la deformità diventa strutturata, ed il dito resta flesso anche forzandolo nel tentativo di rimetterlo nella posizione corretta.

Trattamento chirurgo:

Sebbene questa condizione non necessità sempre di un trattamento, non esiste cura che non sia l’intervento chirurgico, che si rende necessario nel momento in cui sopraggiunge il dolore. L’intervento consiste nell’artrodesi (fusione) delle articolazioni interessate, che permetterà di rimettere il dito dritto, nella posizione corretta, e nell’eventuale allungamento del tendine estensore, che spesso retraendosi fa da tirante, peggiorando la gravità della patologia.

Periodo post-operatorio:

I pazienti indosseranno delle scarpe idonee per 25gg dopo l’intervento, con le quali potranno camminare da subito (ricordo che spesso questo intervento si associa alla correzione dell’alluce valgo, e che quindi la scarpa post-operatoria è la stessa per entrambe le situazioni). Avvenuta la guarigione clinica, il paziente potrà tornare ad indossare le calzature che preferisce, e ritornare alle sue normali attività quotidiane, senza particolari limitazioni.